lunedì 8 ottobre 2012

Progetto smaltimento prodotti #1


Ecco il primo aggiornamento sul mio progetto di smaltimento, i prodotti finiti per ora sono tre (ma altri sono sulla buona strada): la crema solare, le salviettine struccanti e il mascara, per cui ho trovato buone sostituzioni.

Crema solare Roc, finita come da programma tra qualche giornata in piscina e la settimana in Egitto. A proposito di protezioni solari: mi sono trovata benissimo con il Fluido DopoSole Natyr, è idratante e super-leggera; ne è avanzata un po', e ho pensato di tenerla come crema viso per quando, tra qualche mese, andrò a pattinare sul ghiaccio all'aperto (non sembra, ma il sole picchia anche d'inverno!).

Salviettine struccanti Johnson's & Johnson's, che (finalmente) sostituirò con le salviettine della linea Yes to Cucumbers in vendita in esclusiva per l'Italia da Sephora. Oltre ad essere molto rinfrescanti e delicate, sono biodegradabili, certificate FSC e cruelty-free.

Mascara Deborah, prontamente sostituito con il Full Volume Mascara di Beauty Without Cruelty comprato a Milano da Merry Cherry Vegan. Premesso che le mie ciglia sono abbastanza scarse di partenza, bisogna ammettere che l'effetto non è proprio lo stesso, però apprezzo molto la sensazione di leggerezza che lascia e il fatto che non crei grumi e non irriti minimamente gli occhi.


Anche il solvente per smalto della Yves Roches è quasi finito. Avevo intenzione di sostituirlo con quello di Sparitual in vendita da Merry Cherry Vegan, ma al momento non è disponibile e non saprei quale altro comprare. Idee? Suggerimenti!?
A proposito di smalti, forse per fine anno finisco la base trasparente, da sostituire con Sparitual o Beauty Without Cruelty.

Per quanto riguarda i gel doccia, ho resistito alla tentazione di comprarne di nuovi almeno una dozzina di volte, e proseguo dritta per la mia strada :)

Infine, per la crema per il contorno occhi, (mi) ripeto il promemoria: devi essere più costante nell'applicarlo! E, anche se in vacanza ho finalmente capito che l'unico vero rimedio alle occhiaie è il riposo, continuo a cercare un buon prodotto per sostituire quello vecchio. Idee?

9 commenti:

  1. Ciao Erika, per il levasmalto c'è solo l'imbarazzo della scelta!;) Se ti va puoi dare un'occhiata alla mia selezione:

    http://crueltyfreeshops.blogspot.it/2012/04/levasmalto-cruelty-free-per-tutti-i.html

    Però scusa, ovviamente sul tuo blog sei libera di scrivere quello che vuoi ma ciò non toglie che sia sbagliato proporre per cruelty-free marchi non aderenti allo "Standard del non testato". In primis non è utile alla causa, e poi è anche scorretto nei confronti di tutte quelle aziende che invece offrono garanzie precise. Capisco che si faccia ancora un pò di confusione sull'argomento però l'informazione non manca.

    Un prodotto eco-bio e/o equo-solidale non è automaticamente in regola per l'aspetto "sperimentazione animale", lo Standard richiede requisiti ben precisi non contemplati dalle altre certificazioni. Attualmente nè Natyr nè Yes To sono ufficialmente in regola, e non ti chiedo di fidarti della mia parola...basta che consulti un attimo le liste di riferimento per verificarlo da sola.

    Per le aziende italiane:

    http://demo.lav.nethouse.it/index.php?id=716

    http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/lista_cruelty-free.html

    Per le aziende statunitensi, come appunto Yes To:

    http://www.leapingbunny.org/shopping.php

    Spero che ne terrai conto per le prossime pubblicazioni su queste pagine!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Raffaella, grazie per le segnalazioni! Il tuo blog è davvero interessante, il post sui levasmalto mi sarà utilissimo. Visto che non amo fare shopping online, credo che sceglierò tra Mavala (non sapevo fosse cruelty-free!) e Bottega Verde.

      Per quanto riguarda Natyr e Yes To, mi ero fidata di quello che scrivono sui loro siti ufficiali e di alcune segnalazioni positive.
      Natyr dice che rispetta la direttiva CEE 2003/15
      http://www.altromercato.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/524

      Sul fatto che non siano certificati dalle liste... se ne parlava con un'altra lettrice del blog:
      http://moda-etica.blogspot.it/2012/05/psp-progetto-smaltimento-prodotti.html

      Elimina
    2. No aspetta un attimo, affidarsi solo alle dichiarazione aziendali è la cosa più sbagliata che si possa fare in assoluto. Sono pienamente d'accordo con la tua lettrice Sarah sul fatto che bisogna documentarsi, anzi, sono la prima a suggerire di fare sempre controlli a 360°, ma questo non significa che sia giusto farsi incantare dalle tante dichiarazioni "truffaldine" in circolazione.

      La maggior parte delle aziende (sia italiane che estere) dicono qualcosa del tipo "noi non testiamo i nostri prodotti su animali", ed è anche vero, soprattutto qui in Europa dato sarebbe illegale farlo, ma quello che molte di loro non capiscono, o forse fanno finta di non capire proprio per confondere il consumatore, è che il problema sono sempre i singoli ingredienti e non il prodotto finito (la Cina per il momento è un caso a sè perchè ancora richiede test sul prodotto finito).

      L'unico a garantire in tutti i sensi è lo Standard (Leaping Bunny) riconosciuto a livello internazionale che richiede sia una Fixed Cut-Off Date per gli ingredienti, che l'assenza di sperimentazione animale sul prodotto finito. E' piuttosto evidente che le liste siano fondamentali proprio perchè c'è qualcuno che verifica la policy aziendale prima di segnalare una determinata azienda come cruelty-free.

      Come saprai, purtroppo all'appello mancano ancora tre test alternativi a quelli che vengono praticati su animali per gli ingredienti di sintesi, e fino ad allora (il bando totale in EU è previsto per marzo 2013 ma è assai probabile che verrà posticipato) lo Standard resterà lo strumento più affidabile. Poi certo, può capitare che una lista non sia aggiornata in tempo reale ma insomma...

      Ok non mi dilungo oltre, se vuoi approfondire basta che spulci un pò il mio blog dove il materiale informativo non manca...sono anni che tratto l'argomento!:) Intanto ti segnalo questo post dove c'è un pò il riassunto della situazione:

      http://crueltyfreeshops.blogspot.it/2010/10/limportanza-della-fcod-policy.html

      Elimina
    3. Hai ragione, sono stata proprio ingenua! Nel caso di Natyr, poi, mi sembrava talmente un controsenso l'idea che i prodotti o anche i singoli ingredienti fossero testati, che sono andata quasi ad occhi chiusi...

      Purtroppo, sui prodotti cosmetici ho ancora qualche difficoltà ad orientarmi. Ho voluto parlarne sul blog (che nasce come blog di moda e abbigliamento) proprio perché speravo di ricevere consigli e suggerimenti in proposito. Come dicevo, il tuo blog mi sarà sicuramente utile! :)
      Anzi, se per te è ok, lo metterei nel mio blogroll.

      Elimina
    4. Beh, non si nasce imparati!:)

      Calcola che mi documento sulla questione da un sacco di tempo ed è per quello che poi mi altero in certe situazioni. Spesso sto zitta perchè in passato mi è capitato di essere fraintesa e non ho voglia di perdere tempo in discussioni inutili, con te almeno alla fine ci siamo capite e mi fa piacere per la "causa".

      Comunque devo tornare qui con calma per spulciarmi bene le tue segnalazioni di moda, e a proposito di moda cruelty-free, ti invito a passare su Stiletico:

      http://www.stiletico.com/

      E' un sito di informazione/promozione senza scopo di lucro che gestiamo in tre (Ariel, Paola & me) e ci trovi un pò di tutto, compresi sconticini per prodotti vegan che abbiamo ottenuto proprio per i nostri lettori. Se non ho capito male sei a Milano, giusto? Dai che c'è il 10% anche da Merry Cherry Vegan!;)

      Certo che puoi linkare il mio blog, se ti va, grazie!

      Alla prossima, ciao!

      Elimina
    5. Erika hai già visto la bella novità??? La linea Natyr adesso è OK, il produttore ha aderito allo Standard tramite autocertificazione:

      http://www.consumoconsapevole.org/cosmetici_cruelty_free/lista_cruelty-free.html

      Ottimoooooooo!;)

      Elimina
    6. Questa è proprio una bella notizia :)
      Grazie per la segnalazione!

      Elimina
  2. come già avevo scritto tempo fa, poi, eviterei di pubblicizzare marchi che si affidano alla vivisezione in massimo grado, come l'orrenda j&j e via dicendo
    ogni volta che si nomina un marchio (sono le leggi della pubblicità e del commercio) lo si pubblicizza
    visto il tema di questo blog francamente eviterei, per spingere piuttosto al consumo di prodotti e marchi aderenti alle liste ufficiali, senza deroghe

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...